Lagnasco, l’azienda di Massimiliano Giraudo al “Top Gold” ha convertito parte dei suoi terreni investendo nella nuova varieta di kiwi

24.10.2020

 P1640865tgb
Articolo pubblicato su L’Agricoltore Cuneese n. 07/2020 di Paolo Ragazzo

Non sono anni facili per i produttori di kiwi piemontesi. La batteriosi, prima, e la moria, dopo, hanno falcidiato ettari di frutteti, costringendo molti produttori a convertire i loro terreni. Anche pesche e nettarine hanno perso consistenza. Se in tanti hanno scelto in alternativa le mele, mettendo a dimora distese di nuovi impianti, c’è qualcuno che ha provato a lanciarsi in un’avventura ardita, ma con concrete possibilità di successo. Stiamo parlando di quanto fatto dall’azienda di Massimiliano Giraudo che due anni fa ha impiantato a Lagnasco quattro ettari di kiwi giallo e in queste settimane è impegnato nella prima raccolta.

“La mia azienda è sempre stata ad indirizzo frutticolo, perlopiù con coltivazioni drupacee biologiche – spiega il frutticoltore –, nel frattempo, però, avendo da oltre dieci anni anche una produzione di 35 ettari di kiwi Zespri Gold a Latina e, considerati i risultati più che soddisfacenti, dopo attente valutazioni nel 2018 abbiamo deciso di portare anche qui in provincia di Cuneo (grazie alla Top Gold Srl), primi in Piemonte, una nuova varietà di kiwi: il Top Gold”.

Questo frutto deve la sua unicità ad una molteplicità di sapori e profumi differenti rispetto a tutte le altre varietà di kiwi giallo oggi disponibili. Ciò lo si deve ad un elevata sostanza secca che può raggiungere il 23%, un elevato grado zuccherino (non raramente oltre i 20 gradi brix) e una polpa cremosa che ricorda la polpa di un mango. A questo si aggiunge il sapore unico e complesso, misto tra l’esotico della papaya al suo interno e di limone attorno alla buccia nella parte esterna della polpa, che compensa l’elevato grado zuccherino, dando al Kiwi giallo Top Gold un insieme di sapori e caratteristiche d’eccellenza.

P1640861rgb

“Nel Lazio abbiamo imparato a coltivare con sistemi alternativi a quelli convenzionali un prodotto diverso al tradizionale Hayward, questo ci ha permesso di scoprire e testare sul campo differenti van- taggi di queste varietà che consentono, ad esempio, di raggiungere un elevato livello produttivo di quantità ma soprattutto di qualità – prosegue Massimiliano –. Il kiwi giallo Top Gold, infatti, va coltivato esclusivamente sotto coperture di nylon che proteggono le piante dalle piogge e dall’eccessiva umi- dità. In questo modo si crea un microclima che rende superflui i trattamenti più comuni e maggiormente omogenei i frutti in fase di raccolta”.

A due anni di vita, l’impianto si sta comportando in modo eccezionale. È una varietà facile da impollinare in maniera naturale a tutta garanzia di una qualità e una pezzatura decisamente elevata. La raccolta deve essere effettuata in maniera delicata per non danneggiare la pelle del frutto che rispetto ad altre varietà è più sensibile a danni manuali e meccanici.

È oggettivamente più produttiva rispetto ad un Hayward – sottolinea Massimiliano Giraudo – ma occorre tenere ben presente anche il suo collocamento commerciale: il kiwi Top Gold, proprio per via delle sue peculiarità che ne fanno un frutto unico, si posiziona su una fascia di prezzo medio alta. Per esperienza diretta possiamo dire che chi lo assaggia poi torna a ricomprarlo, perché questo prodotto è l’eccellenza”.

P1640880rgb

Dal punto di vista della gestione agronomica questa varietà è decisamente “amica” dell’ambiente. Oltre ai ridotti trattamenti, essendo coltivato sotto copertura, l’impianto non è mai sottoposto a luce diretta e ciò consente all’acqua di non evaporare mai completamente, riducendo drasticamente i consumi idrici.

E nel futuro dell’azienda di Massimiliano Giraudo cosa c’è? “La nostra idea è di convertire progressivamente tutti i terreni da pesche e nettarine a kiwi Top Gold: completeremo 15 ettari nel 2020, per arrivare ad avere 60 ettari nel 2023. Stiamo andando consapevolmente verso una monocoltura, che può riservare qualche rischio, ma siamo dell’idea che occorra specializzarsi su questa coltura così unica e speciale.

P1640883rgb

Piuttosto, penso ci siano le potenzialità per generare un circuito virtuoso attorno al Top Gold qui in provincia di Cuneo e, in generale, in Piemonte, terra particolarmente vocata per questa coltivazione”. Perché non pensare, ad esempio, a un marchio di tutela e valorizzazione regionale dando così valore a questa nuova filiera e diversificando il panorama frutticolo regionale? Vediamo chi vorrà e saprà raccogliere questa sfida.


Sei associato a Confagricoltura Cuneo e vuoi far conoscere la tua azienda? Telefona ai tel. 0171 692143 / 601962 o scrivi una email a segreteria@autorivari.com, specificando il tuo comparto

Facebooktwitterpinterestmail