Articolo pubblicato su L’Agricoltore Cuneese n. 02/2019 – di Paolo Ragazzo
Come rispondere alla continua volatilità dei prezzi del mercato suinicolo? Tenendo duro, nei momenti più difficili, e pianificando investimenti mirati per restare al passo con i tempi. È la strategia adottata negli anni dall’azienda che Erio Taricco conduce a Monsola di Villafalletto insieme alla moglie Romina. Una realtà familiare di medie dimensioni, ma che ha fatto della programmazione continua la sua forza. Come si apre il cancello che conduce all’allevamento ti accorgi subito che nulla è lasciato al caso e che l’ordine qui è un mantra rispettato con assoluto rigore. Ogni anno nelle tre stalle da ingrasso transitano circa 2.700 suini, a cui vanno aggiunte le 126 scrofe e un verro.
Interventi programmati
“Mi sono insediato nel 1995, ma in realtà esisteva già una stalla per l’ingrasso in soccida realizzata da mio papà nel 1976 – spiega il titolare –; da lì siamo partiti realizzando una scrofaia, con sala parto e gestazione, e nel 2000 un capannone per l’ingrasso dai suini, non più in soccida, così da chiudere il ciclo”. Ma gli interventi sono proseguiti senza interruzione ristrutturando e ampliando nel 2003 la prima originaria stalla e realizzando nel 2008 una decina di capannine per lo svezzamento dei suinetti (440 in tutto), oltre ai locali per le attività annesse all’allevamento e due vasche liquami. Nel 2017 l’ultimo investimento consistente con la realizzazione della torre per il mais. “Ogni 3/4 anni cerchiamo di aggiungere una miglioria utile alla funzionalità dell’allevamento – ammette Erio Taricco – e in tutti questi passaggi il rispetto delle norme per il benessere animale è una delle linee guida principali”.
Di anno in anno è aumentato, poi, il tasso di innovazione degli impianti tanto che oggi sia l’alimentazione che la ventilazione sono completamente automatizzati, sgravando così parte del lavoro che comunque quotidianamente impegna la famiglia Taricco. “L’allevamento è cambiato molto negli anni – dichiara l’allevatore – l’innovazione è molta, ma comunque va seguito 365 giorni l’anno anche perché ci sono reparti, come la sala parto e lo svezzamento dei suinetti, che gestiamo manualmente”.
Il ciclo di allevamento parte dalla fecondazione delle scrofe con seme proveniente da un centro autorizzato. Se l’ecografia dà esito positivo gli animali vengono spostati in box dove la gestazione prosegue fino a 5 giorni prima del parto, quando le scrofe vengono trasferite nella sala parto. Qui rimangono circa 28 giorni per la lattazione dei suinetti. In seguito, i piccoli svezzano all’interno delle capannine per circa 2/3 mesi, fino al raggiungimento di 25/30 kg. Dopo di che vengono trasferiti nei reparti destinati all’ingrasso, dove vi rimangono almeno sei mesi. Raggiunto il peso dei 176 kg sono pronti per entrare nel circuito del prosciutto di Parma DOP. L’azienda Taricco dispone in totale di 66 ettari, tra mais e orzo, da dove ricava l’alimentazione degli animali. In ingrasso mangiano due volte al giorno (alimentazione liquida automatizzata) alle 7,30 e alle 17,30. Sono manuali le alimentazioni di suinetti, scrofette e l’infermeria.
Ombre e luci sul futuro
Chiediamo a Taricco cosa pesa di più sul comparto: “Di certo il prezzo, in questo momento, ma in generale tutte le ore spese ogni settimana a compilare fatture, certificati e ricette elettroniche – dice –, considerando che non sempre poi la rete funziona come dovrebbe e ad ogni variazione bisogna riaccendere il computer e rifare tutto”. Per fortuna che c’è Christian, figlio quasi 18enne della coppia, che si occupa della parte informatica e, soprattutto, rappresenta la probabile continuità non appena avrà terminato gli studi in Agraria. “La scrofaia andrebbe ristrutturata…” concludono Erio e la moglie Romina, lasciando intendere l’attesa fiduciosa della scelta del figlio per poter garantire all’azienda un nuovo e più importante “tassello”.
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