Articolo pubblicato su L’Agricoltore Cuneese n. 06/2020 – di Paolo Ragazzo
Alla base un prodotto di eccellenza come la nocciola Piemonte Igp. Prendete poi l’operosità innata nella gente dell’Alta Langa, unitela al desiderio di innovare e all’ingegno manuale, conditela con la freschezza delle giovani idee… et voilà… ecco a voi Cascina Scavin. L’azienda agricola ha sede a Castino, nel cuore del regno del nobile frutto in guscio, condotta dalla famiglia Vola da tre generazioni.
I nomi degli attuali componenti li ricorda chiaramente una scritta con le loro iniziali sulla facciata di casa: Giuseppe il papà, Paola la mamma, Simone e Matteo i figli. Ma già nel 1985 il nocciolo aveva fatto la sua comparsa in azienda, quando allora era ancora presente Davide, il fondatore.
Allora però la corilicoltura si accompagnava alla zootecnia da carne, bovini Piemontesi, che dal 1994 progressivamente è stata messa da parte per dedicare l’azienda, in tutto e per tutto, a quella che da queste parti è una vocazione al cui richiamo è molto difficile resistere. “Le piante di nocciole, dagli inizi ad oggi, sono passate da qualche giornata di coltivazione a circa 20 ettari di terreni, tra Castino e dintorni – spiega Giuseppe Vola –. Il prodotto l’ho sempre conferito in guscio all’Ascopiemonte, fino al 2016 quando è entrato in funzione il nostro laboratorio aziendale”.
Dietro questo sviluppo aziendale c’è prevalentemente il desiderio di mamma Paola di voler diversificare l’attività e creare le condizioni favorevoli alla crescita della cascina: “Ho immaginato l’azienda proiettata nel futuro e me la sono vista così, impegnata a realizzare direttamente le prelibatezze e specialità a base di nocciole che tutto il mondo ci invidia – racconta –. Il fatto, poi, di avere a casa due figli giovani ci ha spinti a lanciarci in questa avventura che in breve tempo ha già conquistato il più grande, Simone”.
Il ragazzo, infatti, dopo un diploma da geometra e qualche esperienza nel settore, nel 2018 all’età di 20 anni decide di volersi dedicare anche lui al progetto di famiglia, dando il suo contributo. “Nessuno di noi sapeva con precisione cosa volesse dire trasformare e lavorare le nocciole – continua Paola –, ma animati da tanta passione ci siamo informati, abbiamo attrezzato l’azienda e piano piano, sbagliando anche tante volte, abbiamo iniziato a realizzare prodotti con le nostre nocciole: crema, pasta, farina e granella, oltre a nocciole tostate, con il miele, caramellate, salate, al peperoncino o ricoperte di cioccolato fondente, bianco e con pistacchio”.
Una gamma vasta a cui si è aggiunto anche l’olio. Il raccolto ovviamente dipende dall’annata, ma l’azienda arriva a sgusciare anche 300 quintali di nocciole che trasformate in leccornie e prelibatezze vengono vendute quasi esclusivamente attraverso il passaparola tra amici o alle fiere della zona. Un bel risultato, dunque, con ampi margini di miglioramento come sottolinea Simone: “Al momento, purtroppo, l’emergenza sanitaria ha inciso fortemente sulle vendite, ma in azienda non ci siamo di certo fatti abbattere e guardiamo al futuro con il necessario ottimismo, tanto che tra qualche settimana sarà ultimato ed entrerà in funzione il negozio aziendale. Speriamo nell’autunno, che in Langa richiama tanti turisti stranieri”. A questo si affiancheranno sempre più le nuove tecnologie, con un nuovo sito internet in fase di realizzazione e i canali social Facebook e Instagram per promuovere al meglio i prodotti, superando i confini geografici.
Ma se il prodotto finito, com’è giusto, fa bella mostra di sè in “vetrina”, non altrettanto avviene per tutte le fasi che rendono possibile tutto ciò. Eppure, grazie soprattutto alla manualità e alle capacità meccaniche di Giuseppe, negli anni Cascina Scavin si è strutturata per gestire al meglio internamente tutto il ciclo di lavorazione delle nocciole: “Il prodotto una volta raccolto, viene essiccato, pulito e stoccato in azienda dopo essere passato per una calibratrice in grado di dividere per dimensioni le nocciole – racconta Giuseppe –. Dopo di che, in base alle esigenze del laboratorio, le sgusciamo e le conserviamo nella cella frigo, dove riposano pronte ad essere lavorate.
L’essere distante dai principali centri della provincia, mi ha costretto negli anni ad arrangiarmi per la manutenzione dei macchinari, ma mi ha anche permesso di ottimizzarli rendendoli praticamente ‘su misura’ per le nostre necessità”. Un classico esempio di come la necessità aguzzi l’ingegno, ma d’altronde sono proprio due degli ingredienti fondamentali che stanno consentendo a Cascina Scavin di trasformare i propri sogni in solide realtà.
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