Controlli accurati con tecnologia di ultima generazione, altamente automatizzata, per consentire di avere un prodotto di elevata qualità e permettere agli addetti di continuare a svolgere il proprio lavoro con la consapevolezza che la “macchina” non è lì per sostituirli, ma per affiancarli e aiutarli. Con questo spirito da qualche settimana è entrata in funzione alla cooperativa Sacoop di Savigliano la nuova calibratrice per i mirtilli. Un investimento importante, unico in Italia e nel Sud Europa, che segue la crescita esponenziale del comparto dei piccoli frutti nelle fasce pedemontane della provincia di Cuneo e del Torinese.
“Il prodotto viene conferito dalle aziende agricole alla cooperativa – spiega il direttore di Sacoop, Dario Bricco –, dopo di che viene posto su un nastro dove avviene una prima selezione e poi continua, fase dopo fase, ad essere analizzato anche grazie a telecamere a raggi infrarossi che riportano a un computer centrale lo screening di ogni singolo mirtillo. In base ai parametri impostati, si determina se il frutto è privo di imperfezioni e può arrivare al confezionamento finale o va scartato”. Un lavoro certosino su frutti dal calibro molto piccolo. È davvero necessario? “Assolutamente sì – continua il direttore Bricco –, da ormai 11 anni lavoriamo i mirtilli e la loro destinazione finale è quasi esclusivamente l’Inghilterra, dove il mirtillo è come uno snack. I nostri clienti d’Oltremanica richiedono un prodotto praticamente perfetto con indici di tolleranza pari a zero. Ecco perché non possiamo permetterci di mandare via mirtilli con dei difetti.
La nuova calibratrice ci aiuta in questo, ma agevola anche il lavoro delle aziende agricole che sempre più faticano a trovare manodopera specializzata per la raccolta o devono fare i conti con le bizze del clima che in caso di grandinata su appezzamenti non coperti da reti rischia di compromettere l’annata. Con questa macchina il prodotto scartato non viene buttato ma viene lavorato e destinato ad altri utilizzi”.
A tutto ciò si aggiunge una motivazione prettamente economica: in una giornata la calibratrice è capace di lavorare 100 quintali di mirtilli, permettendo così alla Sacoop di soddisfare le richieste che giungono da Inghilterra (in crescita), ma anche da Svizzera, Austria e Germania. Un aumento di volumi che permetterà negli anni alla cooperativa di crescere, con ricadute positive per tutto il comparto. Una bella tappa nel percorso di vita della Cooperativa Ortofrutticoltori di Savigliano costituita il 25 agosto 1959 in un salone della CRS: ventinove frutticoltori davanti al notaio Secondo Zoppi diedero vita alla Sacoop con lo scopo di costruire un impianto frigorifero per la conservazione, manipolazione e vendita di prodotti agricoli.
Tra le prime cooperative attive nella Granda
Guidata da Orazio Bravo, è tra le prime in provincia di Cuneo e diventa operativa nel 1961, in pieno centro a Savigliano; la sua prima sede è così funzionale che giungono da molte regioni italiane per visitarla. Intercetta, infatti, direttamente lo snodo ferroviario e i treni giungono fino in prossimità dei frigo per caricare i prodotti. “Era un sito eccezionale per l’epoca – continua Dario Bricco –. Grazie a preziose sinergie con le aziende locali, sono stati anni entusiasmanti per il modo cooperativo e per noi. Arriviamo a fine anni ’90 e la Sacoop, posta in centro città, inizia ad essere un problema perché quell’area serve per realizzare l’ingresso del Pronto soccorso e il parcheggio. Decidiamo così di spostarci nell’attuale sito, allora sede di Alpifut, concepito come ‘condominio’ ad uso di alcuni produttori frutticoli che qui avevano ciascuno il loro piccolo frigo”.
Anche la lavorazione ha subito negli anni importanti cambi di direzione. A metà anni ’90 le pesche e le nettarine erano lo “zoccolo duro” per la Sacoop, poi si sono aggiunte le mele e c’è stato il boom del kiwi, che ha permesso importanti investimenti in attrezzature per la lavorazione, fino all’ingresso del mirtillo nel 2008. Oggi la Sacoop, presieduta dal presidente Giancarlo Mellano, dà lavoro a 10 persone che diventano una ventina durante i periodi di punta e raggruppa oltre 150 aziende ubicate negli areali frutticoli più vocati del Piemonte e d’Italia. Lavora tutte le principali varietà di frutta presenti in zona: mirtilli, pesche e nettarine, pere, mele estive, mele rosse e kiwi. Prodotti che finiscono in tutto il mondo.
La scommessa, da due anni a questa parte, è il campo varietale. “Memori di quanto avvenuto con la batteriosi del kiwi, l’idea che ha animato questa avventura è voler testare come rispondono in campo 13 varietà di mirtilli diversi, così da saper consigliare i produttori nelle scelte, con indicazioni agronomiche e, in seconda battuta, commerciali – spiega il direttore Bricco –. Abbiamo messo a dimora 1300 piante in vaso per avere poi omogeneità nei confronti. E quest’anno con le prime raccolte abbiamo avuto anche primi segnali di come si comportano le diverse specie”. Un altro sentiero è dunque tracciato e la Sacoop è pronta a percorrerlo.
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